E-CRIT #9
Simone Carraro

Simone Carraro è stato protagonista dell’E-CRIT numero 9, tenutosi in data 30 ottobre 2021, portando la sua opera aperta in 5 disegni dal titolo “Il canzoniere dei pezzenti” (2020 – in corso) realizzata con vernice acrilica e acquerello su carta. Ogni disegno è di 23×17 cm circa ed è firmato e datato sul retro.

SIMONE CARRARO

BIOGRAFIA

Simone Carraro nasce a Treviso nel 1995. Si iscrive nel 2014 al corso di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, diplomandosi nel marzo del 2018. Vive e lavora a Venezia, dove dal 2019 al 2021 è stato assegnatario di uno studio d’artista presso la fondazione Bevilaqua la masa. Nel marzo di quest’anno realizza la sua prima esposizione personale “Radica corta, albero brullo” presso la galleria Alma Zevi di Venezia. Qualche mese dopo parteciperà ad Artcity Bologna con l’esposizone “Bologna se ci fosse il mare”, a cura di Artierranti e Sensatitolo, che si inserisce all’ interno del progetto itinerante “Cum Grano Salis”. Si sposta frequentemente per la realizzazione di interventi urbani site specific che lo vedono coinvolto in svariati luoghi e associazioni culturali differenti.

 

STATEMENT

“Quando mi ritrovo a ragionare sul mio lavoro mi rendo conto di essere fortemente condizionato e stimolato dai luoghi e dai contesti con il quale entro in relazione. Lascio che siano loro stessi a raccontarsi attraverso immagini. La mia è un operazione di trascrizione simbolica preceduta da un attenta osservazione della realtà. Nell’indagine degli elementi che consentono di creare una simbiosi tra il mio lavoro e il contesto circostante, mi concentro sugli aspetti naturalistici e storico-culturali legati al paesaggio e alle comunità di organismi viventi che lo popolano. La scelta dei soggetti che descrivo è condizionata dagli elementi della flora e della fauna, dalle tradizioni e dalle culture popolari legati al territorio e dai rapporti che intercorrono tra uomo e natura in un presente in cui il distacco tra i due è sempre più ampio. La traduzione di queste ricerche avviene attraverso un linguaggio semplice e immediato ma di alta matrice simbolica, un codice allegorico che unisce forme figurative e verbali. I soggetti che rappresento si muovono nel tempo, come nello spazio facendo spesso rivivere passati lontani e a volte sbiaditi ma ancora inconsciamente radicati al tessuto sociale e paesaggistico. La mia attrazione verso questi mondi arcaici e rurali si allontana però da una semplice rievocazione folkloristica, la mia volontà, al contrario, è quella di innescare nell’osservatore una connessione tra la memoria storica e la realtà odierna, quel sentimento nostalgico che non va inteso come rimpianto del passato ma piuttosto come un interrogativo sul presente.”

Il canzoniere dei pezzenti

“Il canzoniere dei pezzenti” si inserisce all’interno dell’esposizione “Radica corta, albero brullo”, la quale verteva sull’importanza che ha il paesaggio nella formazione di un identità culturale nei suoi abitanti. In questo caso particolare si analizzava la Laguna di Venezia e la sua storia. Per gli abitanti di un tempo, conoscere a fondo l’ambiente circostante, osservarlo e rispettarlo era necessario per sfruttarne al meglio le risorse, i saperi legati alla pesca, all’artigianato, alla cucina e alla navigazione si sedimentavano nel tempo in modo da diventare parte integrante degli abitanti, creando quell’identità e consapevolezza sociale nella quale si identificavano. […] I 5 disegni presi in esame illustrano diversi canti popolari lagunari. Dai canti da lavoro dei pescatori chioggiotti, alle conte e giochi da campo dei bambini veneziani, passando per le ninne nanne e le invocazioni propiziatorie dell’entroterra. Può sembrare strano come le caratteristiche ambientali influenzino anche le svariate manifestazioni di creatività popolare. Ma se analizziamo ad esempio “Tiorte i remi e voga” ci accorgiamo come esso sia strutturato sulla ritmica data dallo sbattere del remo sul bordo dell’imbarcazione. Tale movimento è necessario per alcuni tipi di pesca che sono possibili solo in acque lagunari e su imbarcazioni adatte a queste acque. […]