E-CRIT #5
Giacomo Zorba | The 0ther
L’artista Giacomo Zorba in arte The 0ther è stato protagonista della quinta sessione del progetto E-CRIT di CDA Collettivo Dialoghi Artistici, tenuto in data 24 luglio 2021, portando la propria opera “Orizzonte”.
THE 0THER
BIOGRAFIA
Nato nel 1995, Giacomo Zorba in arte The 0ther inizia a dipingere per le strade nel 2010, trovando il suo indirizzo in un approccio figurativo modellato attraverso la pratica e gli studi artistici intrapresi dapprima a Gorizia, quindi dal 2015 all’Accademia di Belle Arti di Roma e dal 2019 a quella Albertina di Torino. Tra il 2012 e il 2014 collabora con cooperative sociali locali tenendo corsi di graffiti per gli studenti delle scuole elementari di Pieris e realizzando diversi murales in Friuli. La sua prima mostra personale si svolge a Monfalcone nel 2013 e nel 2016 organizza la sua seconda mostra personale a Gorizia ” DI-“. Nel 2015 dipinge a Gemona per il festival internazionale di arte urbana “Elementi Sotterranei“, negli ultimi anni partecipa ad altri progetti come “Graffiti Masters Festival” (Bologna), “Inverno” (Cormons), “Assedio” (Torino), e nell’estate 2017 partecipa al suo primo festival all’estero a Volos, in Grecia, “Urban Art Ventures II“. Attualmente continua la sua ricerca artistica tra interventi urbani e lavoro in studio tra Torino, Roma e il Friuli.
Orizzonte

“L’arte è un modo per rappresentare i pensieri. Un processo che rende concreto, restituisce alla realtà, ciò che più necessariamente viene catalogato come irreale. È quindi in questo senso da considerarsi una pratica rivoluzionaria perché scardina la distinzione primordiale che permette la costituzione stessa del Reale, ossia l’ammissione di due dimensioni: una di realtà e l’altra di irrealtà, un positivo e un negativo, vero e falso.
Per l’essere umano, la volatilità e l’incertezza che comporta abitare due piani di esistenza, uno interno (individuale e sul quale è possibile imporre un controllo) e uno esterno (condiviso, implicitamente comunitario), e dover attribuire ora all’uno, ora all’altro lo statuto di positività o negatività, porta a una contraddizione identitaria risolta solo apparentemente dall’introduzione di un ulteriore piano di riferimento: il piano estetico; essendo accessibile solo attraverso l’arte, il piano estetico assorbe le proprietà rivoluzionarie della pratica artistica, rendendolo uno spazio in cui la coesistenza di stimoli soggettivi e rimandi storico/culturali, input percettivi e reazioni emotive, riassumendo/assorbendo le criticità strutturali dello stare al mondo.
Nel contemporaneo, la produzione artistica si fluidifica, e, sgocciolando dalla dimensione estetica nella quale era stata relegata, accorpa in una tensione superficiale/gravitazionale la sua appartenenza e attività ubiqua in entrambi i piani di riferimento, restituendo infine quella dialettica che era stata risolta, e per questo sminuita, dalla dimensione di sintesi dell’arte tradizionale alla matrice molteplice e possibilistica dell’interpretazione estetica individuale unita alla produzione culturale collettiva. In virtù di questa tendenza, l’interattività dello spettatore non può più essere subordinata all’accesso ad una sfera di interpretazione ermeneutica, ma si considera lo spettro completo dell’attività percettiva della mente come atto estetico: dal reagire agli stimoli al prendere decisioni, il mondo si plasma per mezzo e al fine di creare un’esperienza incoerente di realtà.
La produzione artistica e nello specifico la produzione di immagini (definibile come statuto della pittura) passa quindi necessariamente attraverso un’operazione di iper-normalizzazione per la quale la gerarchia visiva presupposta dall’approccio tradizionale all’arte viene ribaltata in funzione di una comunicazione visiva più fragile: la tensione comunicativa non è più generativa ma contraddittoria, la mancanza di un livello qualitativo a cui tendere porta a un’apertura verso il riconoscimento di quei canoni negativi (limite rimosso, forma etero-riferita, frammentazione open-sourcizzata), contenuto dell’esperienza e rivelazione della natura esistenziale dell’essere umano, individuo unico costitutivamente eterificato e molteplice.”
Giacomo Zorba – The 0ther