E-CRIT #2
Dario Caruso

L’artista Dario Caruso in arte Flemoos è stato protagonista della seconda sessione del progetto E-CRIT di CDA Collettivo Dialoghi Artistici, tenuto in data 12 giugno 2021, portando la propria opera “Rifugio Rupestre”.

DARIO CARUSO – FLEMOOS

BIOGRAFIA

“Mi chiamo Dario Caruso, sono nato a Catania il 21 Gennaio del 2000. Ho vissuto la prima infanzia presso il comune di Aci Catena, trasferendomi poi con i miei genitori nella frazione di Santa Maria la Stella. Ho conseguito il diploma presso il Liceo Artistico di Acireale nel 2018, quello stesso anno mi sono trasferito a Bologna dove ho intrapreso il percorso triennale in Product Design dell’Accademia di Belle Arti. Nonostante la didattica in Accademia si focalizzasse principalmente sulla produzione del disegno industriale, ho avuto la possibilità di approcciare temi differenti, che hanno influenzato il mio lavoro. Durante il mio primo anno ho riflettuto molto sul tema dell’alienazione, non come critica verso la civiltà industriale, ma come senso di estraniazione delle cose. Ho applicato questo nuovo significato alle cose che vedevo, dai prodotti che studiavo alle azioni compiute da chi mi circondava. Ho pensato ad un umanità vista nella sua interezza e non decodificata secondo gli schemi che viviamo. Il secondo anno mi sono appassionato alla storia dell’Architettura, soprattutto sul lavoro Archeologico e di restituzione di immagini compiuto durante le tendenze neogotiche e neoclassiche. Due figure chiave hanno influenzato il mio pensiero ed il mio prodotto: Karl Friedrich Schinkel e Gottfried Semper; Del primo ricordo i dipinti, le cattedrali Gotiche immerse in paesaggi naturali. In quei lavori ritrovavo il mio pensiero sull’estraniazione, sull’interezza dell’esperienza umana. Di Semper ammiro totalmente la sua teorizzazione dell’estetica, della decorazione. Gli intrecci ornamentali che diventano muri. Quell’ornamento intrinseco nell’esperienza umana. Ornamenti raccolti e illustrati nel libro “Grammar of Ornament” dell’architetto Owen Jones. Tra i simboli ornamentali trovati nella ricerca di Jones, ho riflettuto su quelli utilizzati in qualche modo ancora oggi, e al rapporto che mantengono con la superficie architettonica. Il mio lavoro quindi si focalizza su un cortocircuito culturale, un cerchio dentro il quale sono contenute le esperienze umane più pure, analizzate da occhio estraneo. Attualmente vivo a Bologna.”

RIFUGIO RUPESTRE

Realizzata nel 2021 tramite modellazione 3D e manipolazione di immagini digitali con un numero di pixel b/h di 4000×2794, l’opera dalla portata altamente simbolica indaga il rapporto esistente nella ricerca di Fleemos tra l’essere umano, la generazione di prodotti tessili e l’architettura