APPUNTI DI VIAGGIO #1
Il ricordo è ricostruzione
Al termine della fase di lancio del progetto E-CRIT, con le prime cinque sessioni svolte ogni due settimane dal 29 maggio fino al 24 luglio, sentiamo l’esigenza di tirare le fila, di fare il punto su quanto fatto finora. Questi sono i nostri primi appunti di viaggio.
Durante la fase preliminare di selezione e coinvolgimento degli artisti, ci siamo a lungo interrogati se una coerenza concettuale avrebbe dovuto, in una certa qual maniera, iscrivere e definire un percorso netto, definito, chiaro da seguire. Certo, sarebbe stato possibile scegliendo a priori delle opere di artisti vicini per tecnica e tematica che avessero dei forti punti di contatto tra di loro. Sarebbe però venuta meno la spinta propulsiva di un progetto in cui, da una parte, ci siamo lasciati guidare dalla fascinazione e dall’interesse per le ricerche di artisti in cui crediamo, e che dall’altra, potesse essere il più fertile e libero possibile: fertile, nell’imprevedibilità di opere che potessero stupire sia noi di CDA che i partecipanti alle sessioni, libero, nell’autonomia massima lasciata agli artisti di proporre creazioni inedite e alle volte addirittura realizzate appositamente per essere presentate all’interno di E-CRIT.
Quello che ne viene fuori dunque è un panorama ampiamente eterogeneo già negli esiti tecnici. Dario Caruso in arte Flemoos ha portato “Rifugio Rupestre” opera digitale realizzata tramite modellazione 3D e manipolazione di immagini digitali; Giacomo Zorba in arte The 0ther ha presentato l’opera fisica “Orizzonte” realizzata a spray e olio su carta 150g, stampata a plotter e coperta a spray, montata su mdf; Enton Nazeraj ha invece immaginato un’operazione a metà tra il fisico e il digitale: il video “Zbulimi i dritares” (“Svelamento di finestra”) che documentasse il processo di svelamento di “Dritares” (“Finestra”) opera fisica realizzata attraverso una commistione di collage a tre e due dimensioni. Due sono state le animazioni accolte nel progetto: l’apripista “META E-CRIT” realizzato da Giacomo Calderoni tramite Adobe Animate e “Passive” di Obsolater in cui le scene frame by frame sono state create con Krita, quelle in rotoscoping con Photoshop mediante l’aiuto di Ebsynth, previe riprese e scatti. L’editing del video è stato invece realizzato tramite After Effects.
Sebbene mossi da una scelta di selezione curatoriale né aprioristica né rigidamente tematica, ci troviamo ora comunque a rapportarci con ciò che il progetto E-CRIT ha generato nelle sue prime cinque sessioni, l’eredità di un percorso che ci spinge alla possibilità di nuovi spunti interpretativi di raccordo e di significazione tra le diverse opere presentate.
“Zbulimi i dritares” (“Svelamento di finestra”), di Enton Nazeraj, è un video creato con la volontà di superare due esperienze particolarmente intime dell’artista, quali un infortunio del padre sul posto di lavoro e un’esperienza difficile legata alla casa propria d’infanzia. L’opera ci consegna lo spunto per una riflessione più ampia: il ricordo è sempre una ricostruzione.
I contributi di Dario Caruso e Giacomo Zorba hanno indagato proprio il concetto di costruzione, approfondendone l’aspetto connesso alla significazione, seppur partendo da presupposti molto distanti. Attraverso “Rifugio rupestre”, Flemoos esplora la relazione tra strutture architettoniche “solide” e la trama dei tessuti, che ha costituito il primo passo verso l’evoluzione delle abitazioni in senso moderno. In particolare, l’analisi è volta a sottolineare il rapporto tra la produzione e la ricezione di alcune unità di significato. La ricerca di The 0ther, d’altro canto, si concentra maggiormente sulla pittura e sui suoi elementi costituenti. “Orizzonte” è un dipinto semi-figurativo su due piani, in cui a fare da protagonista è proprio la linea invisibile che separa la rappresentazione umana da quella vegetale. Partendo dal presupposto che l’essere umano è il termine medio tra la realtà e la produzione di senso, l’opera di The 0ther cerca di slegare le sue figurazioni dal significato tendenzialmente ad esse associato.
A caratterizzare e a legare le due animazioni è l’immedesimazione alle quali entrambe fanno riferimento. “META E-CRIT” di Giacomo Calderoni, che ha lanciato il progetto, ha coinvolti i partecipanti della sessione all’intento di un’opera della quale loro stessi erano i protagonisti, realizzando un cortocircuito basato sulla logica del “mise en abyme”, nello specifico ambito della sessione, mentre “Passive” di Obsolater si è posto come uno sguardo disincantato e chirurgico sull’eccesso di contenuti digitali a cui siamo costantemente sottoposti, in grado di anestetizzare un’emotività che trova nei dispositivi digitali, un filtro particolarmente selettivo.
È bene tenerlo sempre a mente: il nostro primo ringraziamento va agli artisti Giacomo, Dario in arte Flemoos, Enton, Obsolater e Giacomo in arte The0ther, che, quando sono stati contattati, hanno scommesso su un progetto che esisteva solamente sulla carta e che hanno messo in gioco la loro ricerca e la loro intimità in ognuno degli E-CRIT. Il nostro secondo ma non meno importante ringraziamento va ai tanti partecipanti delle video-sessioni che, a scatola chiusa, si sono prestati a dare opinioni, suggestioni, spunti di avanzamento interpretativo su opere che non avevano mai visto prima.
Ogni ricordo è ricostruzione di qualcosa che potrebbe non essere mai accaduto. Ma cosa saremmo senza ricordi? Auguriamo una buona estate a tutti e vi invitiamo ad iscrivervi alla nostra newsletter per non perdere i nuovi appuntamenti di settembre.
Il Team di CDA – Collettivo Dialoghi Artistici
Riccardo Paris, Simona Belardi, Tiziano Tancredi
E-CRIT
STAGIONE #1
E-CRIT #1
Giacomo
Calderoni
E-CRIT #2
Dario
Caruso
Fleemos
E-CRIT #3
Enton
Nazeraj
E-CRIT #4
Obsolater
E-CRIT #5
Giacomo
Zorba
The 0ther
COLLETTIVO DIALOGHI ARTISTICI
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